ALL’ASCOLTO DI GIUSEPPE VERDI

 

30 novembre, 2017 - NABUCODONOSOR

 

Cronologia nella vita del compositore: opera n.3, età 29 anni.

Arriva il primo capolavoro: alla terza opera, emerge con decisione, la grandezza del genio verdiano. Fu un successo strepitoso!

 

 

Un inizio calmo viene eseguito degli ottoni:

 

dopo quella calma iniziale, ecco scatenarsi la potenza del genio!!

Nuovamente, la calma torna per condurci ad un tema ritmato con alternanza di piano e fortissimo:

E di nuovo piano fino a portarci al tema del Va’ pensiero:

Al termine di esso, torna un tema ritmato che dal piano cresce fino al fortissimo di tutta l’orchestra.

 

 

Subito terminato il preludio, annunciato dalla potenza degli ottoni, ecco lo spettacolare inizio dell’opera con il Coro: l’orchestra risponde in 3 riprese ingoiando in un vortice di potenti crescendo  l’ascoltatore fino a portarlo al canto di un coro rabbioso e sofferente

 

 

 

Gli arredi festivi giù cadano infranti,

 il popol di Giuda di lutto s'ammanti!

 Ministro dell'ira del nume sdegnato

 il rege d'Assiria su noi già piombò!

 Di barbare schiere l'atroce ululato

 nel santo delubro del nume tuonò!”

 

 

 

Questa meraviglia da pelle d’oca, è davvero un piacere da ascoltarsi nell’esecuzione di grandissimi direttori quali Riccardo Muti, per esempio, nella memorabile edizione con la Philadelphia Orchestra, 1978. Ma preciso, è solo grazie alla geniale bravura di un Muti che provo la pelle d’oca! Per me, opinione soggettiva, non c’è n’è di più grandi!

 

Teniamo sempre a mente che il lavoro del direttore d’orchestra è fondamentale.

 

Per chi non lo sapesse, Giuseppe Verdi non scriveva subito il preludio di apertura. Ma al contrario, lo faceva al termine dell'intero lavoro, dopo avere terminato l’intera opera, in questo caso costituita da 4 parti. Quindi, nel preludio ha inserito i temi più importanti creati per l’intero dramma lirico.

 

Poi, la scena prima prosegue con il canto delle Vergini e di Tutti:

 

 

 

VERGINI “Gran nume, che voli sull'ale dei venti,

 che il folgor sprigioni dai nembi frementi,

 disperdi, distruggi d'Assiria le schiere,

 di David la figlia ritorna al gioir!

 Peccammo!... ma in cielo le nostre preghiere

 ottengan pietade, perdono al fallir!...”

 

 

 

TUTTI “Deh! l'empio non gridi, con baldo blasfema:

 «Il dio d'Israello si cela per tema?»

 Non far che i tuoi figli divengano preda

 d'un folle che sprezza l'eterno poter!

 Non far che sul trono davidico sieda

 fra gl'idoli stolti l'assiro stranier!”

 

Il dramma collettivo, il dramma di un popolo che perseguitato canta la nostalgia per la propria terra.

 

Questo è il lavoro che fu determinante nella carriera di Giuseppe Verdi: dopo le disgrazie in famiglia e il “fiasco” della seconda opera, era più che deciso a mollare la professione di compositore. Se non fosse stato per questo libretto intitolato Nabucodonosor la storia, forse, sarebbe stata diversa. E il Va’ pensiero è probabilmente l’ingrediente d’oro dell’intero lavoro che tuttavia è formidabile in tutta la sua interezza.

Io non detengo alcun diritto!! Tutti i diritti appartengono agli artisti della musica e all'etichetta discografica che ha prodotto questa incisione che consiglio di acquistare!!


Video / Musica

Nabucodonosor (Nabucco), dramma lirico di Temistocle Solera in 4 parti:

I Gerusalemme

II L'empio

III La profezia

IV L'idolo infranto

Prima: Milano, Scala, 9 marzo 1842

 

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