ALL’ASCOLTO DI GIUSEPPE VERDI

 

 6 dicembre, 2017 - ALZIRA

 

Cronologia nella vita del compositore: opera n. 8, età 32 anni.

 

 

 

 

 

L’opera non fu molto amata dallo stesso Verdi che la compose in tempi piuttosto rapidi. Mentre vi lavorava, Vedi, subì un forte stress al punto da dover stare a letto a causa della febbre che lo indeboliva in maniera significativa. Verdi non la amò, forse, anche per questo motivo! Anche in vecchiaia, parlando di quest’opera, affermò “quella è proprio brutta”.

 

Lo stesso impresario del teatro, Vincenzo Flauto, scrisse a Verdi tentando di stuzzicarlo con una lettera tramite la quale gli disse che l’aria di Napoli gli avrebbe fatto molto bene.

 

Verdi non gradì molto.

 Quello era per Verdi un periodo brutto dal momento che lui stesso desiderava terminare i 3 anni innanzi a sé con le 6 opere da comporre per poi lasciare il mondo della musica. Cosa che poi, per nostra fortuna, non avvenne.

 

 

 

 

...ho finito l’opera anche nell’instromentale...sta tranquillo che fiasco non farà”

 

 scriveva Verdi al Maffei, nel luglio del 1835.

 

 

 

La prima rappresentazione venne data al Real Teatro San Carlo a Napoli, città madre dell’opera per altro avvezza alle opere del meraviglioso Paisiello e, infatti, questa opera verdiana, a parte il successo della prima, poi non fu proprio apprezzatissima dal pubblico fuori Napoli. Più che altro, le ragioni sarebbero da ricondurre al fatto che Verdi la compose in gran fretta trascurando di rendere quella spazialità, quelle proporzioni che di solito era solito conferire alle sue opere. Un altro fattore che determinò questo insuccesso fu l’incapacità da parte del librettista Cammarano, di trasportare dal testo di Voltaire quegli stessi ideali di cui si parlava nel testo francese.

 

 

 

Non saprei dare alcun giudizio di questa mia opera, perché l'ho fatta quasi senza accorgermene e senza fatica; per cui se anche cadesse me ne dorrebbe poco.”

 

 

 

Ma sebbene allo stesso Verdi quest’opera non piacesse molto, io trovo che sia bella, in molti punti. Il preludio che presenta questi due caratteri contrastanti uno tranquillo e uno battagliero e l’inizio piuttosto spettacolare che ricorda in qualche modo la vivacità sinfonica dell’entrata del coro nella scena prima di Nabucco:

Nel complesso, comunque, mi trovo d’accordo con lo stesso Verdi nel considerarla una delle sue opere meno ben riuscite.

 

Io non detengo alcun diritto!! Tutti i diritti appartengono agli artisti della musica e all'etichetta discografica che ha prodotto questa incisione che consiglio di acquistare!!


Video / Musica

Alzira, melodramma serio in un prologo e due atti.

Prologo: il prigioniero.

I: Vita per la vita

II: La vendetta di un selvaggio

di Salvatore Cammarano.

Prima: Napoli, San Carlo, 12 agosto 1845

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